IL SOLE 24 ORE

Novembre 2, 2021

Nicole Valenti

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Specchio arte sospesa tra classici e gusto pop 

Ibridi. Alla ricerca della personalità perduta: cornici ispirate a stucchi e porcellane d’epoca vengono fuse con soggetti provocatori e surreali.

Un varco per passare in un’altra dimensione, un simbolo di vanità fin dai tempi del mito di Narciso, uno strumento per tenere le streghe lontane e i banchieri sotto controllo: tra realtà e illusione lo specchio, ieri come oggi, è un inesauribile spunto di riflessione. Nel Seicento furono proprio gli specchi a scatenare una vera e propria guerra tra la Francia di Luigi XIV e Venezia, una storia di spionaggio industriale ante litteram con tanto di rapimenti e morti avvelenati per carpire i segreti dei mastri vetrai della Serenissima e metterli al servizio dei costosi capricci del Re Sole.

 

 

Torna proprio sul luogo del delitto, l’isola di Murano, Elena Salmistraro con il suo specchio Medusa, coloratissimo contributo della giovane designer milanese a “Empathic. Discovering a Glass Legacy”. Il progetto, a cura di Luca Nichetto, presenta fino al prossimo 10 aprile nelle sale di InGalleria, l’Art Gallery di Punta Conterie a Murano, installazioni e pezzi in edizione limitata ideati da otto designer (oltre alla Samistraro, Ini Archibong, Noé Duchaufour-Lawrance, i Gam- Fratesi, Benjamin Hubert, Richard Hutten, Luca Nichetto e Marc Thorpe) che si confrontano con il vetro di Murano in maniera libera da schemi e costrizioni seriali. Il grande specchio della Salmistraro è circondato da elementi tridimensionali in vetro soffiato che ricordano il movimento delle serpi della Gorgone, ma anche foglie, incisioni, rigature che fanno di quest’oggetto una sorta di compendio delle antiche tecniche e delle lavorazioni dell’arte vetraria muranese riviste in chiave contemporanea. L’effetto finale è quello di un classico pop, una tendenza che sembra aver conquistato il mondo degli specchi, come testimonia il nuovo brand Toiletpaper Home, frutto della collaborazione tra Seletti e Toiletpaper che ha esordito a settembre in occasione della Milano Design Week proprio con mobili dalle superfici a specchio. Madie, cassettiere, armadi e paraventi dalle linee anni Cinquanta si distinguono per le ironiche e iconiche grafiche stampate, dai rossetti ai serpenti colorati, che amplificano l’effetto onirico caratteristico dei progetti dell’artista Maurizio Cattelan e del fotografoPierpaolo Ferrari.

 

 

La provocazione va decisamente oltre con le specchiere “gastronomiche” disegnate da Nicole Valenti per Niva Design e realizzate dal ceramista americano Daniel Cavey. Qui lo specchio sembra più servo di brame culinarie che della vanità di chi lo interroga. Le cornici, che s’ispirano a quelle settecentesche in porcellana di Meissen, hanno come tema i salumi e ne raccontano la diversità in un viaggio che parte dal nord Italia, con il weisswurst dell’Alto Adige, passando per la mortadella fino ad arrivare al lardo di Colonnata. Così, attorno allo specchio, sottili fette di mortadella vengono arrotolate come colletti fiamminghi, mentre il lardo evoca drappeggi marmorei.

Più sinuose le curve di un pezzo da museo che non ha nessuna intenzione di invecchiare: Ultrafragola di Ettore Sottsass jr. Lo specchio con luce incorporata in produzione per Poltronova dal 1970 ed esposto nelle collezioni permanenti del MoMa e del Triennale Design Museum è diventato una vera e propria star dei social, compagno favorito dei selfie degli influencer di tutto il mondo, come sottolineato in un recente articolo del New York magazine. Eppure la ricetta di questo specchio dalle grandi dimensioni (è alto quasi due metri) non è mai cambiata, tanto che tutti gli esemplari di Ultrafragola prodotti sono tutt’oggi termoformati a partire dall’unico stampo in alluminio originale del 1970. Identica è rimasta la cornice in plastica traslucida che, una volta accesa, emana la caratteristica luce rosa che ha conquistato il cuore di Bella Hadid e di un esercito di follower in tutto il mondo.

Alla progettazione di oggetti in plastica degli anni Sessanta e Settanta si è ispirata Serena Confalonieri, designer sempre attenta ai materiali e con un tocco decisamente femminile. Con gli specchi Magnolia, nati in collaborazione con The Circles, Confalonieri mette a confronto epoche differenti enfatizzando una rinnovata tecnica produttiva in grado di elevare nuovamente la plastica a materiale sostenibile e rigenerabile. Le coloratissime cornici-corolla della collezione sono infatti realizzate in RE-plexy, un polimero acrilico virtuoso sostenibile e rigenerabile all’infinito. Forma, materia e colore tornano al servizio dell’eclettica e straripante Bethan Laura Wood che per “Ornate”, la sua personale alla Nilufar Gallery di Nina Yashar (a Milano in via Spiga 32 fino al 27 novembre) presenta tre specchi gioiello in edizione limitata di 18 pezzi ciascuno che vanno ad arricchire la collezione Aperitivo: Olive, Gherkin e Aubergine. La mostra, che si concentra sul mondo del boudoir, racconta le città e le culture che hanno influenzato il lavoro della designer inglese negli ultimi dieci anni. Tra queste, ancora una volta, torna l’isola di Murano. Qui, in collaborazione con lo specialista degli specchi veneziani Pietro Barbini, Bethan mette in scena moderne tecniche di taglio con dettagli tradizionali realizzati a mano per mostrare come questa antica tradizione possa diventare interprete del cambiamento nell’artigianato contemporaneo.

Fabrizia Villa

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